lunedì 29 giugno 2015

"LE VIOLENZE DEI GOUMIERS"

ovvero le marocchinate, una pagina buia della nostra storia

Stefania Catallo
 
Rome, Italia
29 giu 2015 — Sabato 4 luglio alle ore 15, nell'ambito della seconda giornata di formazione del Centro Antiviolenza Marie Anne Erize, e nell'omonima Biblioteca recentemente inaugurata, si terrà la presentazione del libro "Le violenze dei goumiers" di Antonio Riccio, docente di antropologia presso l'università S. Tommaso d'Aquino di Roma.

Si parlerà delle cosiddette "marocchinate", ovvero delle donne ciociare che durante l'avanzata alleata del maggio 1944, furono brutalizzate, violentate e a volte uccise dalle truppe marocchine.
Si tratta di una pagina di storia pressochè sconosciuta alla quale il Centro ha deciso di dare voce.

Cosa resta della memoria traumatica della seconda guerra mondiale nei monti Aurunci settant’anni dopo?

Il libro ripropone le voci e le testimonianze dei sopravvissuti ed anticipa temi e problemi di una nuova memoria.
L’interpretazione delle violenze dei Goumiers, le truppe marocchine facenti parte dell’Esercito francese, è a tutt’oggi opaca ed oscura. C’è chi la riconduce alla presunta ‘bestialità’ dei violentatori, chi alla connivenza dei vertici militari (la “carta bianca”), chi a ragioni ‘religiose’ e non mancano interpretazioni ‘etniche’ peraltro vaghe ed indeterminate fino a confondersi con un generico razzismo.

L'incontro è pubblico e sarà interessante potersi confrontare su una pagina storica importante. Il Centro Marie Anne Erize è a Roma, via Amico Aspertini 393

lunedì 8 giugno 2015

La Nigeria mette al bando la mutilazione genitale femminile

Nel Paese la pratica diventa ufficialmente un crimine, ma è ancora largamente diffusa tra la popolazione

 
articolo di Antonio Palma

Dopo anni di proteste e battaglie delle organizzazioni umanitarie, la Nigeria ha messo finalmente al bando l'infibulazione, la pratica della mutilazione genitale femminile della quale si calcola siano state vittime almeno venti milioni di donne nel Paese. Proprio questa settimana infatti il presidente uscente Goodluck Jonathan ha firmato la legge che condanna la pratica è già stata approvata ad inizio mese (maggio 2015) dal parlamento locale.

Il via libera definitivo è arrivato a pochi giorni dal passaggio di consegne tra Goodluck Jonathan e il neopresidente eletto Muhammadu Buhari. Secondo gli analisti è stata proprio questa circostanza ad accelerare i tempi e a dare una svolta al caso visto che ormai il presidente cristiano non ha più bisogno di consensi e quello eletto potrà dire di contare sul fatto compiuto.
Del resto la pratica della mutilazione genitale femminile è ancora enormemente diffusa nel Paese con larghi strati della società favorevoli, tra cui in alcuni casi le stesse donne che la subiscono.

Nel Continente la pratica della mutilazione genitale femminile è ampiamente diffusa nonostante gli sforzi in termini di educazione e sostegno sanitario da parte delle organizzazioni che operano in Africa.  Anche per questo molti sperano che la scelta della Nigeria possa influire positivamente anche su altri Paesi dell'area almeno in chiave legislativa.

Anche se è stata proibita formalmente, infatti, la pratica, che non ha benefici per la salute ed è considerata una violazione dei diritti umani delle bambine e delle donne da parte di organismi internazionali come l'Organizzazione mondiale della sanità, per essere sradicata ha bisogno dell'impegno delle autorità locali. Anche se le garanzie legali sono un passo in avanti importante verso l'eliminazione della mutilazione genitale femminile, non bisogna dimenticare infatti che in alcuni Paesi come l'Egitto - dove è fuorilegge dal 2008 - ancora oltre il 90 per cento delle donne è sottoposta alla pratica.

fonte: http://www.fanpage.it/la-nigeria-mette-al-bando-la-mutilazione-genitale-femminile/