lunedì 9 settembre 2013

suffragette ieri e oggi

 Il movimento delle suffragette viene da lontano...
Spesso il termine suffragette viene usato al posto di femminista, si tratta in ogni caso di figure femminili che hanno cambiato il ruolo della donna nella storia portandola ad emanciparsi.

La prima donna che anticipò il movimento delle suffragette  della storia la si può incontrare dopo la Rivoluzione francese nella figura di Olympe de Gouges che pubblicò un romanzo nel quale rivendicava i diritti delle donne tra cui il diritto al voto dal titolo "Le prince philosophe" e che cercò per prima di organizzare un gruppo di donne che portasse avanti il movimento, purtroppo pagò cara questa sua azione di coraggio essendo poi condannata a morte con la ghigliottina.

Questo movimento si sviluppò in seguito in Inghilterra dove la sua nascita è da datarsi nel 1872, qui la scrittrice e filosofa Mary Wollstonecreft aveva pubblicato il libro "A Vindication of the Rights of woman" dove appunto parlava della naturale uguaglianza tra uomo e donna che viene però tolta dalla diversa educazione data dalla società che porta la donna a vivere in una situazione di inferiorità. Ottenuto il voto municipale (1869) e di contea (1880), il movimento si pose l'obiettivo del voto per il parlamento.


Bisogna apettare di arrivare al 1897 per vedere costituito il primo movimento nazionale delle suffragette detto National Union of Women's Suffrage Societies (Società nazionale per l'emancipazione femminile), le cui esponenti cercavano di coinvolgere anche gli uomini nella loro battaglia ma con scarso successo.
Il rifiuto di concedere l'estensione del voto femminile portò Emmeline Pankhurst a fondare nel 1903 un movimento che venne definito "militante": l'Unione nazionale sociale e politica delle donne. Questo si fece promotore di agitazioni culminate in numerosi arresti. Tale movimento fu definito delle "suffragette" in contrapposizione a quello delle "suffragiste" che perseguiva lo stesso obiettivo con metodi più moderati.

Evidentemente la società non era ancora pronta ad un simile passo perchè fu solo agli inizi del 1900 che fu possibile fondare l'Unione sociale e politica delle donne che aveva al suo interno centinaia di donne disposte a fare lo sciopero della fame e ad incatenarsi facendo azioni dimostrative per ottenere il diritto al voto.

Fu stampato anche un settimanale dal titolo "Le suffragette" che narrava le gesta di queste coraggiose e combattive donne, e fu così che nel 1918 il parlamento inglese decise di concedere il diritto al voto inizialmente alle donne  mogli dei capofamiglia con più di 30 anni e qualche anno dopo a tutte le donne inglesi senza distinzioni.

In Italia invece dovremo attendere il 2 Giugno 1946 per vedere  le donne  votare per la prima volta, precisamente per scegliere tra monarchia o repubblica.

Naturalmente da allora altre lotte sono state fatte per ottenere altrettanti diritti, basta pensare ai movimenti femminili italiani dove le donne sono scese in piazza per chiedere l'approvazione del divorzio e una maggiore informazione sui contraccettivi, ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza il lavoro del movimento delle suffragette.

La marcia delle suffragette su Washington, cent'anni fa il corteo di 8mila donne per chiedere il diritto al voto Cent'anni fa, in America, 8mila donne marciarono su Washington. 
Era il 3 marzo 1913. Marciarono, come altre avevano già fatto negli anni precedenti in Europa (in particolare in Francia e in Inghilterra), per chiedere che il diritto al voto fosse esteso anche al genere femminile. 
A capo di quel folto gruppo c'era Alice Paul, organizzatrice dell'evento per conto della National American Woman Suffrage Association. 
Le immagini in bianco e nero di quella parata, conservate nella Library of Congress, raccontano il loro coraggio e il loro orgoglio, ma non le loro difficoltà. 
In una città piena di uomini per le strade - il giorno seguente ci sarebbe stato l'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson - quelle donne non hanno avuto vita facile. 
In molti, stando alle cronache dell'epoca, tentarono di ridicolizzarle. E non riuscendovi con le parole, qualcuno pensò bene anche di aggredirle. Sotto gli occhi di una polizia totalmente indifferente. Più di 100 manifestanti, quel giorno, finirono in ospedale. Un esito drammatico che nell'immediato, non valse a niente. Ci vollero infatti altri sette anni affinché il Congresso americano riconoscesse il voto a ogni donna.


Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci.
Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalita’,
e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte,
appoggiate al balcone del cielo.
Non devono aver paura del buio che inabissa le cose,
perche’ quel buio libera una moltitudine di tesori.
Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere,
conoscono come nessun uomo sapra’ mai.
(Wirginia Woolf)

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