mercoledì 17 dicembre 2014

Embrismo. Nazi-femminismo. Mito o realtà?

Raúl Rojas Andrés, laureato in Filosofia, attivista di PODEMOS feminismos.

C’è sempre qualcuno che pur pensando bene del femminismo, è “seriamente preoccupato” invece del nazi-femminismo. Oppure quei benintenzionati e ben intenzionate, che confutando coloro che credono che il femminismo voglia invertire l’ordine del dominino, ribattono: No, ti sbagli. Quello si chiama embrismo, che è l’inverso del machismo”.

Non esiste l’embrismo. Né il nazi-femminismo. Nulla di tutto ciò. Non esiste. In più, non può esistere. “ Ma io conosco una tizia che dice…” Ma sì, conoscerai chi vuoi… Anch’io posso conoscere un tizio che crede che la luna sia fatta di formaggio, ciò non significa che esista il lunaquesismo.
No, anche se ti sembra una menzogna, il lunaquesismo non esiste. Stanotte puoi dormire tranquillo.

Affinché, nel contesto dei movimenti sociali e ideologici, possiamo parlare di ismo, dobbiamo poter riferirci a persone organizzate in un movimento con un’attività reale, non a persone particolari con idee particolari. Questa è la grazia degli ismi: etichette che non si riferiscano a singoli individui, ma a gruppi relativamente omogenei.
Non posso parlare di bosco, solo perché ho incrociato un paio di alberi. Sì, anche io ho incontrato una qualche donna così, ma sono state poche (tre, in effetti) ma il resto delle donne femministe presenti si sono mostrate contrariate e infastidite del loro modo di pensare. Quindi no, non c’è bosco, non c’è ismo. E non può che essere così.

Perché c'è machismo? O meglio: che cos’è il machismo?
Un sistema di violenza, disuguaglianza e dominio, possibile grazie a una cosa chiamata genere (tutt* coloro che sanno cos’è, mi perdoneranno, se lo spiego rapidamente). Il genere è un insieme di idee e valori culturali sugli uomini e le donne: si crede che i primi siano più determinati, seri, responsabili, stabili, aggressivi, attivi, razionali, cioè il genere maschile. Le seconde sono sensibili, affettuose, deboli, vulnerabili, emotive e instabili e, pertanto, esitanti e meno razionali ... ovviamente il genere femminile. Biologicamente. Cose della natura, che ci vuole così.
Si giustifica, così biologicamente, una distribuzione ineguale delle funzioni sociali. Essi adeguati in politica e nell’ambito professionale; esse adatte per obbedire, confinate nel privato. Se il ruolo degli uomini è il dominare (capofamiglia) e lei non ci sta, bisognerà allora sculacciarla. Come il bambino che si comporta male o il cane che fa pipì sul tappeto. Oops… ha cominciato con lo sculacciarla e ha finito per ucciderla. Bah, non ti preoccupare, era solo una puttana.

No, il machismo non esiste, perché ci sono alcuni tizi che sono sessisti.
Esiste perché la cultura (che non conosce confini, classi sociali, spettri politici o generazioni) racconta la storia su ciò che è essere uomo o donna, un racconto che giustifica, normalizza e promuove il dominio, la disuguaglianza, lo stupro e l’ abuso. E la cultura non sono soltanto le idee che le persone hanno, no. La cultura è tutto, dai film che vediamo ai proverbi e abbigliamento, fino al modo che abbiamo di sederci, salutare e parlare o all’architettura delle case (sì, anche quella può essere sessista, anche se ti sembra insolito: becca un piano di una casa romana e vai a vedere cos’è un gineceo). La cultura è tutto. E 'la nostra vita, la nostra atmosfera. Il nostro mondo.
E guarda che non esiste una cultura che dica il contrario né che abiliti il contrario. Senza di essa, l’”embrismo" sarebbe strutturalmente impossibile.

Allora, ragazzi, se non esiste perché se ne parla tanto?
Se diciamo la parola "animale" subito pensiamo a tigri, cani o cavalli, e tuttavia, i mammiferi rappresentano una percentuale ridicola di vita animale, formata quasi tutta (90%), dagli insetti. Così piccoli che non attirano l'attenzione. Né ruggito, nulla. Eppure sono quasi tutto.
Quando diciamo "machismo, pensiamo alle donne con gli occhi neri, uccise e violentate. Queste tragedie, come con i mammiferi sono le parti del machismo che attirano l'attenzione, grande e rumoroso, ma sono solo la punta visibile dell'iceberg. Il resto non lo percepiamo, conviviamo con esso credendo che non sia machismo ma la vita nella sua normalità. E sapete una cosa? Quest'ultimo è verità. Ma è la vita, nella sua normalità, machista. Il normale è machista. Perché il normale obbedisce alla norma.
E la norma è che noi abbiamo diritti e libertà che esse non possono avere. La norma è che esse sono trattate come esseri inferiori. Questa è la norma e questo è il normale, il “naturale”. Poi, ovviamente, arrivano quelle pazze paranoiche a dirci che tutto ciò che facciamo è machista. Saranno esagerate ... guarda, mi dispiace dirtelo, ma io non sono machista, che nella mia vita non ho alzato la mano a una donna. Io sono un tipo normale. Perciò rilassati.
Beh, se sei normale, mi dispiace dirti che, allora, sei machista. Come tutti.
Tutto ciò che fai e del quale non ti rendi conto, non lo fai per cattiva intenzione. Ti comporti semplicemente come ti hanno insegnato. Essere machista non significa voler discriminare le donne. Significa semplicemente discriminarle.

Così è normale che le femministe ci sembrino delle paranoiche nazi-femministe, che non vogliono lasciarci vivere. Normale che ci sembri un'esagerazione che ci dicano che tutto ciò che facciamo è sbagliato e che vedano il machismo anche nella minestra, quando noi non vediamo nessun problema in nessun posto. Il fatto di non vederlo, però, non significa che non ci sia. Più precisamente: esiste perché non vediamo.

(…) Un detto del mio popolo dice che il ladro crede che tutti siano come lui. Noi uomini siamo stati educati a interpretare e costruire le relazioni sociali intorno alla gerarchia, all’autorità, al dominio e alla competitività. Viviamo della mentalità del dominatore e da questa, quando vediamo che le schiave iniziano a ribellarsi, che cosa pensiamo?
Pensiamo che tenteranno di dominarci e prendersi la rivincita. Come dominatori crediamo che tutti agiscano come noi. Però esse hanno cose più utili da fare.
Come vivere la loro vita, per esempio. Come vivere una volta la vita che non le hanno permesso vivere.

Se vogliamo continuare a colonizzare l’Iraq per rubargli il petrolio (senza che nessuno dica niente) diciamo “armi di distruzione di massa!" La gente ci crede e tutti sono contenti/te. Potremmo parlare del 1933, del 1492, della caccia alle streghe… Da sempre, quando abbiamo cercato di giustificare l'oppressione e l'aggressione nei confronti di un gruppo di persone, queste sono state dipinte come aggressive e opprimente, come una minaccia imminente per il buon ordine sociale. Insomma, uno Spauracchio.

L’”embrismo” è solamente uno spauracchio. L’Uomo Nero. Un nuovo Tío Camuñas* che serve per spaventarci e farci credere seriamente che nel tentativo legittimo delle donne di essere libere e uguali – complottino (giudaico-massoniche) per tagliarci il pene.
Accidenti, forse, i paranoici siamo sempre stati noi.

* Uomo Nero, Orco.

(traduzione di Anita Silviano)

Siempre está ese tipo al que le parece muy bien el feminismo pero el feminazismo le “preocupa seriamente”. O esx bienintencionadx que, rebatiendo...
publicoscopia.com|Di Raúl Rojas Andrés

3 commenti:

  1. oggi la norma è molto meno sessista rispetto a cinquant'anni fa. Comunque: embrismo e nazi-femminismo sono cavolate; uomini e donne possono essere irrazionali e razionali, aggressivi e dolci chi lo nega è un cretino.
    Quanto al femminismo: è stato ed è un movimento che ha contribuito al progresso dell'umanità e come tutti i movimenti ha correnti diverse al suo interno ha anche estremismi discutibili: ci sono persone che non vedono sessismo mai in nulla e chi lo vede anche nella minestra, personalmente considero molte (non tutte) accuse di sessismo rivolte a fumetti e cultura pop, cinema e telefilm errate

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    1. Rispetto a cinquant'anni fa qualcosa è sicuramente cambiato, tuttavia gli strascichi sono ancora ben presenti, persino in una parte della gioventù (strano ma vero). L'Italia è un paese che va a rilento, anche in questo.
      Certamente embrismo e nazi-femminismo anche secondo me sono cavolate, anzi le definirei elucubrazioni pseudo-intellettualoidi (in senso ironico, claro!) che però fanno più male che bene ad un movimento che ha tanto faticato per arrivare ad ottenere determinati diritti, che però ancora oggi devono essere continuamente difesi (non so perché ma si rischia sempre di arretrare...) Qui mi sembra che facciamo un passo avanti e due indietro... E'la storia dell'Italia, o è il caso di dire che vedo "sessismo anche nella minestra"? (fatto sta che di certo lo vedo specialmente nelle pubblicità dei media che vanno per la maggiore)

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  2. Il nazifemminismo esiste eccome! Cretino/a (per evitare maschilismo) chi lo nega!

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