Non credo
che qualcun altro prima d'ora ne abbia mai parlato, o comunque abbia mai portato
alla luce questo aspetto della vita delle "senzatetto" e quindi, voglio ringraziare Maya Oppenheim per aver svolto questa indagine, per averne scritto un articolo, per aver esposto la realtà di questo evento naturale (pur se fastidioso, diciamocelo!) e per averci dato l'idea di come può trasformarsi in un incubo.
Non c'è donna che aspetti con trepidazione il ciclo mestruale. Anche
dopo anni e anni di mestruazioni rimane sempre un'esperienza dolorosa e
faticosa, che una volta al mese ti lascia priva di energie. Ma se sei
una donna e vivi per strada, le mestruazioni non sono solo un
fastidio—sono un vero incubo. Perché se non hai abbastanza soldi per il
cibo o per un riparo è difficile che tu li abbia per comprarti gli
assorbenti. E questo è ciò che ho scoperto indagando sulla situazione
nel Regno Unito.
Oltre al taccheggio, le opzioni a disposizione per una donna senza fissa
dimora sono veramente poche.
Spesso nei rifugi e i ricoveri vengono
offerti assorbenti, ma che fare se questi posti sono al completo?
Dato
che, a differenza dei preservativi, questi prodotti non vengono
distribuiti nei centri di assistenza e che non è possibile farseli
prescrivere da un medico, nel momento del bisogno per una donna ci sono
ben poche possibilità.
Sono stata alla Bethany House, un centro di accoglienza per donne nel
quartiere di Kings Cross, a Londra, per provare a farmi un'idea di come
si arrangiano ogni mese le donne che non possono permettersi di comprare
assorbenti.
Zoe, 21 anni, mi ha raccontato che si trova sempre con
l'acqua alla gola.
"Quando vivevo per strada trovavo più facilmente cibo
o spazzolini che assorbenti," mi ha detto. "E ovviamente mi vergognavo
troppo per chiederli a uno sconosciuto."
"Mi ricordo che ogni tanto capitava che, mentre chiedevo l'elemosina
vicino a Camden, passasse qualche mio vecchio compagno di scuola. In
quei casi chiedevo a loro, ma ovviamente succedeva solo una volta ogni
tanto," ha continuato. Alla fine, spesso era costretta al taccheggio (una
cosa che non avrebbe mai voluto fare).
"Di solito nascondevo le
confezioni sotto la giacca o sotto il maglione," mi ha detto. Essere
beccata a rubare in un negozio è mortificante, ma essere beccata a
rubare degli assorbenti è "ancora peggio."
Zoe si è ritrovata senza fissa dimora dopo la fine di una relazione.
"Vivevamo insieme ma avevamo entrambi problemi di droga e non c'era un
buon rapporto" spiega.
"A un certo punto abbiamo anche pensato al
matrimonio, ma le cose non hanno funzionato, così sono finita a vivere
in un sacco di posti diversi".
Zoe è passata di posto in posto, e alla
fine i posti dove andare sono finiti.
"A volte camminavo per tutta la
notte, perché avevo troppa paura per dormire," mi ha detto.
A 20 anni si
è trovata a vivere per strada per sei mesi. In quel periodo, le
mestruazioni erano solo uno dei tanti problemi che la assillavano.
In quel periodo, Zoe era così sottopeso che il ciclo era spesso
irregolare. Il che potrebbe sembrare positivo, ma in realtà vuol dire
che non le arrivava "per molto tempo," e che quando arrivava succedeva
"all'improvviso" ed era "molto doloroso." "Ero debole. Tremavo," mi ha
raccontato. Ascoltando le sue parole, la sola idea di avere fitte
lancinanti mentre cammini senza meta perché hai paura di fermarti in un
posto mi fa sussultare.
Perché non ha chiesto gli assorbenti a un rifugio per senzatetto?
Perché non aveva idea che li distribuissero. In più, non
si fidava dei rifugi.
"Mi dicevano, 'Vai lì, ti aiuteranno,' ma a volte è
meglio non fidarsi," mi ha detto.
"Non è sempre così facile come si
pensa. E non è detto che ti facciano entrare".
Per fortuna, alla fine
Zoe ha trovato un rifugio disposto ad ospitarla e vive lì da sei mesi
Nel rifugio che ho visitato ho parlato con un'altra ragazza, Ava, di 25
anni. Anche lei ha dovuto fare i conti con il ciclo mentre viveva per
strada. Spesso faceva affidamento sui bagni del McDonalds: "Arrotolavo
un po' di carta igienica e la usavo come assorbente," mi ha detto. "Ci
sono vari modi per risolvere la questione."
Ava è finita per strada
perché il suo ex marito l'ha cacciata dall'appartamento per il quale, di
fatto, pagava lei l'affitto. Ha dormito per strada per quattro mesi.
"Non riesco a capire perché gli assorbenti non siano gratis. Se il governo ci offre disinfettanti e altri medicinali,
perché non possono darci i soldi per comprare prodotti per l'igiene
femminile?" E più ti fai questa domanda, da donna, più ti sembra assurdo
che sia così.
Forse i servizi per i senzatetto sono troppo concentrati sugli uomini
per prendere in considerazione l'idea di fornire gli assorbenti.
In
uno studio
del St. Mungo's Hospital sulla condizione delle donne senza fissa
dimora, si legge:
"Spesso i servizi di assistenza non riescono a
soddisfare i bisogni primari delle donne. Aspettarsi che le donne si
adeguino a servizi pensati per gli uomini non è abbastanza. Chi fornisce
questi servizi deve prendere in considerazione i bisogni specifici
delle donne".
La maggior parte dei rifugi per senzatetto offre assorbenti, ma le
donne che ho incontrato non ne sembravano a conoscenza. Ma allora a cosa
serve che li abbiano? Inoltre, chiedere una confezione di assorbenti
può essere imbarazzante (è un prodotto intimo per un problema intimo).
Ancor più imbarazzante se una ragazza deve chiederlo a un membro
(maschio) del personale.
Grace Wore, che lavora come assistente al centro di accoglienza per donne Women at the Well,
mi ha detto che c'è un "fattore imbarazzo" che impedisce spesso di
chiedere queste cose.
"Noi abbiamo a disposizione prodotti per l'igiene
intima, ma dato che il centro è sempre molto affollato, spesso le donne
si fanno problemi a chiedere. È una cosa molto personale, resa ancora
peggiore dagli sbalzi ormonali e dal non sentirsi al meglio".
Per le
donne che soffrono di sindrome premestruale — o della sua forma più
accentuata, la PMDD — il solo pensiero di dover fare i conti ogni mese con gli sconvolgimenti fisici e ormonali provocati dal ciclo è tremendo.
Wore mi ha detto anche che spesso molte donne non chiedono per paura
che i prodotti siano finiti, perché la loro presenza dipende dalle
donazioni. Mi ha detto anche che non capita molto spesso che qualcuno
doni ai centri di assistenza prodotti per l'igiene intima. Per questi
prodotti, i centri di assistenza devono affidarsi ad aziende come FareShare,
che ridistribuiscono i prodotti sanitari rimasti invenduti nei negozi.
Ma se questi servizi non ricevono sufficienti donazioni, le donne sono
costretti a comprarseli.
Per le donne senzatetto, che spesso non frequentano molto i centri
d'accoglienza, i ricoveri o i servizi sociali, i prodotti sanitari sono
difficili da ottenere. Non ci sono cassetti di assorbenti grigi o slip
protettivi. Niente bottiglie d'acqua calda. Niente ibuprofone.
Le donne
senza fissa dimora passano da una situazione di incertezza all'altra e
nei loro spostamenti devono resistere alla debolezza e alle fitte. Non
si sentono mai pulite. E, anche quando riescono a ottenere gli
assorbenti, il non avere un bagno sempre a disposizione rende difficile
cambiarli regolarmente — il che, potenzialmente, può portare a infezioni
come la sindrome da shock tossico.
Vivendo per strada, accedere a questi prodotti diventa un problema, e
la privacy un lontano ricordo. Lavarsi nei bagni pubblici, come mi ha
raccontato un'altra donna della Bethany House, diventa la norma. Ma
andare in bagno a cambiarsi è più difficile del previsto se si cerca un
posto abbastanza affollato dove non dare nell'occhio. Inoltre, ora che
la maggior parte dei bagni pubblici sono diventate strane astronavi
grigie che costano una sterlina, non è una sorpresa se i bagni del
McDonald's sono considerati sacri.
Sembra incredibile che, anche se sono passati quasi 80 anni da quando il dott.
Earle Hass
ha brevettato il primo assorbente moderno, le donne che vivono ai
margini della società siano costrette ad arrangiarsi con la carta
igienica.
Se l'igiene intima facesse parte dei servizi sanitari, questi prodotti
sarebbero gratis e disponibili a tutti previa ricetta. Per ogni donna
con il ciclo gli assorbenti sono essenziali.
Distribuiamo già gratis i
preservativi, e per buone ragioni — sesso sicuro e prevenzione contro le
malattie sessualmente trasmissibili — allora perché non possiamo fare lo
stesso con tamponi e assorbenti? Specialmente dal momento che sono
considerati prodotti per la "salute sessuale".
Le donne passano in media
3.000 giorni della loro vita con le mestruazioni. Per questo, avere il ciclo — e per estensione una vagina — può rivelarsi piuttosto costoso.
Con l'aumentare del numero di donne senza fissa dimora — a Londra un senzatetto su dieci
è donna — è chiaro che non si fa abbastanza per fornire i prodotti
igienici necessari per un bisogno biologico assolutamente inevitabile.
Di tutte le battaglie che affrontano le donne senzatetto, quella contro
il ciclo mestruale è sicuramente una delle più umilianti e debilitanti.