Servizio de “le Iene” sui presunti abusi nel santuario di PadrePio. Padre Domenico risponde al comunicato stampa del convento
articolo pubblicato su CastelBuono.org
Ricorderete il servizio de le Iene in cui vi segnalavamo la partecipazione di Padre Domenico Costanzo (qui il link),
testimone degli abusi perpetuati ai danni della sig.ra Anna Verde
durante il proprio servizio lavorativo presso il convento di San Pio a
San Giovanni Rotondo.
Al clamore scaturito per la denuncia lanciata dalla celebre trasmissione televisiva di Italia1, ne è seguita una fiaccolata di alcuni manifestanti in “difesa di Padre Pio” – di cui abbiamo dato notizia – sollecitata in qualche modo dalla ferma replica dei dirigenti del convento, affidata ad un comunicato stampa del 27 marzo 2015 che qui alleghiamo.
Castelbuono.Org non avrà l’autorevolezza necessaria per contrapporsi alla “potenza di fuoco” dell’ufficio stampa del convento santuario, però non ci vogliamo sottrarre dal sostenere il nostro Padre Domenico Costanzo, che ben conosciamo per rettitudine e onestà, nel rispondere al passaggio in cui il comunicato stampa dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo liquida l’attendibilità della testimonianza del nostro con un
“due Frati Cappuccini della Sicilia, che hanno dimorato a San Giovanni Rotondo solo per pochissimi giorni […] L’inverosimiglianza di tali dichiarazioni emerge chiaramente dalle circostanze di tempo e di luogo esposte, che rendono la versione fornita non solo priva di qualsiasi fondamento, ma anche illogica e poco credibile.”
Quanto pubblichiamo di seguito è invece la plateale dimostrazione di almeno due verità che smentiscono il comunicato: primo, che Padre Domenico ha partecipato alla vita del convento per ben quattro estati (dal 2010 al 2013) e soprattutto – secondo – che il “caso” delle molestie era ben manifesto al nostro frate già due anni fa, al punto da premurarsi a scrivere in più occasioni agli organi ecclesiastici superiori e persino al Papa. Altro che “illogica e poco credibile” quindi: dalle parole di allarme con cui Padre Domenico, già nell’ottobre del 2013, provava a segnalare il pesante clima di disprezzo e di umiliazioni che registrava – con i propri occhi – ai danni della sig.ra Verde, si evince quanto la risposta dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo sia del tutto “tecnica” ma ancora una volta lontana dalla volontà di indagare e affrontare nel merito le gravi accuse rivoltegli.
La Redazione
« Cari fratelli Cappuccini, per puro caso ho avuto fra le mani un foglio “comunicato stampa” 2/2015 e alcuni tratti di giornale, editi a seguito della “trasmissione delle Iene” e leggo, tra le righe, una frase che mi riguarda: “due frati cappuccini siciliani che hanno dimorato, solo pochi giorni, a San Giovanni Rotondo, hanno testimoniato per Anna Verde, ex dipendente del convento dei frati di SGR.… E poi, a seguito… “la loro testimonianza non è valida, appunto perchè in pochi giorni non potevano avere una cognizione globale dei fatti“.
Cari fratelli Cappuccini di SGR, io, fr Domenico Costanzo, sono uno dei due frati cappuccini siciliani e vi assicuro che sono stato tra voi, uno di voi e con voi per quattro estati, dal 2010 al 2013, più tutto il mese di settembre 2013 (e il mio collega ha dimorato per un periodo ancora più lungo); ho lavorato nell’ambito della Pastorale e la liturgia e ho avuto modo di seguire da vicino e da lontano le vicende della “passione” di Anna Verde, e questo ve lo dimostro tramine due lettere che io ho trasmesso ai Ministri Provinciale e Generale cappuccini, che vedevo particolarmente assenti nei momenti drammatici che Anna Verde viveva in ragione del vostro sistema persecutorio contro di lei, assolutamente immotivato. Certamente voi non avete avuto la possibilità di conoscerle, appunto perchè indirizzate ai soprannominati Ministri. La prima lettera – Racc. A:R – è indirizzata al P:provinciale Colacelli e p.c. al Gen.le Fr Mauro Johri. Di esse, lettere, non ho avuto risposta, ma nemmeno contestazioni, rilievi o altro. Ve le allego di seguito così come sono nate.
F.to Padre Domenico Costanzo »
E' stata lanciata una petizione da Castelbuono.Org
Padre Domenico Costanzo è un anziano frate cappuccino che ha testimoniato in favore di una donna abusata all'interno del convento di San Giovanni Rotondo. Adesso, dopo aver denunciato alla trasmissione "Le Iene" le violenze e i maltrattamenti subiti dalla donna, e dopo aver servito per quasi 40 anni la stessa comunità in provincia di Palermo, ha ricevuto un avviso di trasferimento.
Al clamore scaturito per la denuncia lanciata dalla celebre trasmissione televisiva di Italia1, ne è seguita una fiaccolata di alcuni manifestanti in “difesa di Padre Pio” – di cui abbiamo dato notizia – sollecitata in qualche modo dalla ferma replica dei dirigenti del convento, affidata ad un comunicato stampa del 27 marzo 2015 che qui alleghiamo.
Castelbuono.Org non avrà l’autorevolezza necessaria per contrapporsi alla “potenza di fuoco” dell’ufficio stampa del convento santuario, però non ci vogliamo sottrarre dal sostenere il nostro Padre Domenico Costanzo, che ben conosciamo per rettitudine e onestà, nel rispondere al passaggio in cui il comunicato stampa dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo liquida l’attendibilità della testimonianza del nostro con un
“due Frati Cappuccini della Sicilia, che hanno dimorato a San Giovanni Rotondo solo per pochissimi giorni […] L’inverosimiglianza di tali dichiarazioni emerge chiaramente dalle circostanze di tempo e di luogo esposte, che rendono la versione fornita non solo priva di qualsiasi fondamento, ma anche illogica e poco credibile.”
Quanto pubblichiamo di seguito è invece la plateale dimostrazione di almeno due verità che smentiscono il comunicato: primo, che Padre Domenico ha partecipato alla vita del convento per ben quattro estati (dal 2010 al 2013) e soprattutto – secondo – che il “caso” delle molestie era ben manifesto al nostro frate già due anni fa, al punto da premurarsi a scrivere in più occasioni agli organi ecclesiastici superiori e persino al Papa. Altro che “illogica e poco credibile” quindi: dalle parole di allarme con cui Padre Domenico, già nell’ottobre del 2013, provava a segnalare il pesante clima di disprezzo e di umiliazioni che registrava – con i propri occhi – ai danni della sig.ra Verde, si evince quanto la risposta dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo sia del tutto “tecnica” ma ancora una volta lontana dalla volontà di indagare e affrontare nel merito le gravi accuse rivoltegli.
La Redazione
« Cari fratelli Cappuccini, per puro caso ho avuto fra le mani un foglio “comunicato stampa” 2/2015 e alcuni tratti di giornale, editi a seguito della “trasmissione delle Iene” e leggo, tra le righe, una frase che mi riguarda: “due frati cappuccini siciliani che hanno dimorato, solo pochi giorni, a San Giovanni Rotondo, hanno testimoniato per Anna Verde, ex dipendente del convento dei frati di SGR.… E poi, a seguito… “la loro testimonianza non è valida, appunto perchè in pochi giorni non potevano avere una cognizione globale dei fatti“.
Cari fratelli Cappuccini di SGR, io, fr Domenico Costanzo, sono uno dei due frati cappuccini siciliani e vi assicuro che sono stato tra voi, uno di voi e con voi per quattro estati, dal 2010 al 2013, più tutto il mese di settembre 2013 (e il mio collega ha dimorato per un periodo ancora più lungo); ho lavorato nell’ambito della Pastorale e la liturgia e ho avuto modo di seguire da vicino e da lontano le vicende della “passione” di Anna Verde, e questo ve lo dimostro tramine due lettere che io ho trasmesso ai Ministri Provinciale e Generale cappuccini, che vedevo particolarmente assenti nei momenti drammatici che Anna Verde viveva in ragione del vostro sistema persecutorio contro di lei, assolutamente immotivato. Certamente voi non avete avuto la possibilità di conoscerle, appunto perchè indirizzate ai soprannominati Ministri. La prima lettera – Racc. A:R – è indirizzata al P:provinciale Colacelli e p.c. al Gen.le Fr Mauro Johri. Di esse, lettere, non ho avuto risposta, ma nemmeno contestazioni, rilievi o altro. Ve le allego di seguito così come sono nate.
F.to Padre Domenico Costanzo »
Lettera al Santo Padre, Papa Francesco – 31/10/2013
E' stata lanciata una petizione da Castelbuono.Org
"REVOCA DEL PROVVEDIMENTO DI TRASFERIMENTO A PADRE DOMENICO COSTANZO"
Di seguito il testo e il link per firmarla:Padre Domenico Costanzo è un anziano frate cappuccino che ha testimoniato in favore di una donna abusata all'interno del convento di San Giovanni Rotondo. Adesso, dopo aver denunciato alla trasmissione "Le Iene" le violenze e i maltrattamenti subiti dalla donna, e dopo aver servito per quasi 40 anni la stessa comunità in provincia di Palermo, ha ricevuto un avviso di trasferimento.
"Non c'è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori"
Papa Francesco, 5/2/2015
Papa Francesco, 5/2/2015
Padre
Domenico Costanzo ha servito la comunità di Castelbuono per quasi
quarant'anni. Raro esempio di povertà cristiana e interprete credibile
della missione evangelica della chiesa, ha educato migliaia di ragazzi
nel segno dello sport, della musica e del teatro. Ha vissuto la comunità
da umile protagonista, contribuendo come pochi alla socialità, alla
crescita culturale della comunità e alla promozione di valori sani ai
giovani. Anni fa il Consiglio Comunale gli ha tributato doverosamente la
cittadinanza onoraria.
Oggi astruse
gerarchie ecclesiastiche hanno deciso irresponsabilmente di
estirpare da Castelbuono un personaggio così positivo e importante per
un'evidente ritorsione punitiva inaccettabile. Padre Domenico ha infatti
testimoniato in favore di una donna abusata all’interno del convento di San Giovanni Rotondo (all'interno di un servizio della trasmissione le Le Iene) e si è speso per difendere la donna dall'isolamento
e dalle denigrazioni riservatele dai frati del convento dopo la
denuncia. Lo stesso provvedimento ingiusto, infatti, è stato riservato
al collega Frate Ernesto Francesco Cicero, operante in alcuni paesi
delle alte Madonie, anch’egli testimone dei fatti accaduti a San
Giovanni Rotondo.
L'ingiusto provvedimento
si accanisce nei confronti di un onesto ultraottantenne e per di più
rischia di far chiudere il Convento dei Cappuccini di Castelbuono,
attivo dal 1573.
Senza alcuna
difficoltà giudichiamo meschina, omertosa e vile la ratio di questa
decisione, oltre che irresponsabile nei confronti di un’intera comunità e
lesiva per la credibilità stessa dell’istituzione ecclesiastica,
distante anni luce da ciò che la Chiesa professa.
Chiediamo pertanto al Santo Padre,
che con impegno sincero dimostra ogni giorno di voler combattere le
ingiustizie e gli abusi ancora presenti nell'oscuro mondo della Chiesa, di revocare questo provvedimento ingiusto notificato al nostro Padre Domenico Costanzo.