Pugno alzato di fronte al corteo anti-immigrati. «Ho agito
d’istinto», rivela Tess Asplund. La foto ricorda quella del 1995 in cui
una signora colpisce uno skinhead con la sua borsa.
Tess Asplund di fronte al corteo dei neonazisti (foto David Lagerlof/TTNEWS/LaPresse)
di Monica Perosino
Il gesto di una donna che da sola sfida 300 neonazisti in uniforme è
destinata a diventare un’immagine iconica della resistenza sempre più
compatta e decisa alla crescita dell’estrema destra in Scandinavia.
Lei è Tess Asplund, 42 anni, ed è stata
fotografata con il pugno alzato di fronte alla testa del corteo del
Movimento di resistenza nordica (Nordiska motståndsrörelsen) a
Borlänge, nella Svezia centrale, durante la loro marcia del Primo
maggio. «Ho agito d’istinto - ha raccontato Asplund - Ero così
arrabbiata che sono scesa in strada e mi sono messa di fronte a loro.
Pensavo: no, il fascismo non può marciare qui, non va bene, non è
giusto. Volevo fermare il corteo». In realtà a fermare il corteo non ce
l’ha fatta: è stata immediatamente sollevata di peso e fatta sgombrare
dalla polizia, per far proseguire la marcia dei neonazisti.
Il gesto - e la fotografia di David Lagerlöf - è rimbalzato sui
media nazionali e internazionali, proprio quando il governo avvisa che
il primo pericolo interno sono «gli atti di violenza dei gruppi di
estrema destra» e i Democratici svedesi (il partito anti-immigrati per
eccellenza) mantengono il 20 per cento delle preferenze di voto e sono
l’ago della bilancia in Parlamento in materia di immigrazione.
Molti giornali svedesi hanno paragonato la fotografia di Tess Asplund con la famosa immagine del 1985 della «Tanten med väskan», “la signora con la borsa”. L’immagine, scattata da Hans Runesson, mostra una donna che colpisce uno skinhead dal partito Nordic Reich con la sua borsa.
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