mercoledì 2 luglio 2014

Saiwa Bugaighis vive!


"Magari moriremo. E allora? La storia non morirà. E la storia sta con noi. Noi siamo nel giusto"

Queste le parole di Saiwa Bugaighis, l'avvocata delle donne e attivista per i diritti umani, assassinata a Bengasi il 25 giugno dalle milizie islamiste.

Saiwa era vicepresidente della Commissione per il Dialogo nazionale in Libia e attivista in prima linea nella difesa dei prigionieri politici. Più volte si era espressa contro il pericolo posto da gruppi islamisti fondamentalisti per il processo di costruzione nazionale.
Il suo assassinio è la prova della vulnerabilità delle nostre lotte e dell'impotenza di fronte alla brutalità dell'intolleranza fanatica, ma noi vogliamo ricordare la forza del suo coraggio civile e dell'intelligenza critica.
E' necessario che la sua lotta e la sua morte non restino isolate dall'indifferenza, ma che al contrario siano la base di nuove prospettive coraggiose per costruire alternative alla guerra e ai regimi autoritari.
  •  "il suo assassinio è la prova della vulnerabilità delle nostre lotte"
     io avrei scritto:
    "il suo assassinio è la prova che le nostre lotte fanno paura, e se credono di fermarle con l'omicidio si sbagliano di grosso: non fanno altro che alimentare la nostra forza che invece sarà maggiore, sempre più grande, e scavalcherà qualsiasi confine geografico"

  •  "La storia non morirà", questo è certo! Purtroppo la storia ha i suoi martiri e questa lunga lotta per la difesa dei nostri diritti è costellata di martiri, ma... "Noi siamo nel giusto" e otterremo il rispetto che ci spetta! volente o nolente, se ne dovranno fare una ragione questi uomini terrorizzati che pensano di risolvere il nostro risveglio con un omicidio.
    Si dice che il serpente per ucciderlo bisogna staccargli la testa... (è quanto credo pensino questi intolleranti fanatici) ebbene, in questa lotta a cui si partecipa attivamente a livello mondiale non c'è una testa da staccare e dunque... il serpente non morirà!

  • "impotenza di fronte alla brutalità"... purtroppo questa è ancora quotidiana in ogni parte del mondo e specialmente perché in ogni carnefice che compie gesti che ledono la vita e la libertà delle donne c'è intolleranza fanatica. Impotenza, ma fino ad un certo punto: le nostre battaglie, la nostra evoluzione, il nostro risveglio non potrà più essere fermato.

  • venceremos!!!

  • La lotta che questa donna, insieme a tante donne, ha ingaggiato, non finirà. Il segnale che deve arrivare ovunque è che l'omicidio non è la soluzione, anzi, alimenta la voglia di cambiare le cose.
    Alimenta, alimenta eccome! non saremo vittime della paura che intendono incuterci.

  • lotta dura senza paura!

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