lunedì 13 aprile 2015

Proclama alle moriture d'Italia

di Barbara Spada

UDITE! UDITE!

Nella nostra civilissima, progredita, moderna nazione, nella quinta potenza industriale europea, culla della civiltà, faro della cristianità, nella nostra religiosissima, democratica, gloriosa terra, paese di santi, poeti e navigatori .. gli spettri di medievali banditori infestano indisturbati, sotto moderne e variegate spoglie, istituzioni, piazze, giornali, televisioni, procure, chiese, tribunali, ospedali.

Annunci solenni e pubblici emanati di volta in volta da personalità religiose, istituzionali, pubbliche e rivolte al "popolo femminile":

Donne
non uscite da sole la sera se non volete essere stuprate,
non denunciate un marito violento e abusante se non volete che vi siano tolti i figli,
non chiudete una relazione se non volete essere massacrate,
non abortite se non volete essere chiamate assassine,
non ribellatevi ai tradimenti del partner se non volete essere uccise,
non rinfacciategli le sue colpe se non volete essere massacrate di botte,
non negategli il sesso se non volete essere pugnalate 35 volte,
non andate in discoteca se non volete finire sanguinanti e sfondate nella neve,
non chiedete il divorzio se non volete finire giù dal balcone,
non scoprite il tradimento di vostro marito se non volete scomparire nel nulla,
non ribellatevi a fare le serve se non volete finire cosparse di benzina ed arse vive,
non restate incinte del vostro amante se non volete finire fatte a pezzi,
non fate, non dite, non pensate nulla che lui non approvi se non volete finire strangolate, sgozzate, soffocate, sparate, acidificate, pugnalate, buttate nel cassonetto dell'immondizia, scaraventate sotto i ponti nella melma, trafitte da uno spillone al cuore, seppellite nei muri di casa, tagliate a pezzi e messe nelle valigie con le ossa del cranio fracassate da una mazza di baseball, incatenate nude al termosifone agonizzanti, ammazzate da calci e pugni seppure cieche e denutrite, fustigate, torturate e lasciate stuprare "dagli amici"... insomma...

Donne, NON INSUBORDINATEVI!!

"Dura lex, sed lex" (ovvero leggasi "mascula lex, sed lex")

Volete fare a modo vostro? e allora ve la andate a cercare!
Continuerete ad essere stuprate, e i violentatori ai domiciliari forse sconteranno qualche mesetto dopo la sentenza. Continuerete ad essere picchiate, perseguitate e gli stalkers qualche volte verranno fermati prima di uccidervi.
Continuerete a morire ammazzate e gli assassini si faranno qualche annetto, forse, se non riusciranno a far sparire il vostro corpo.
Dalle procure ai tribunali, dai pulpiti religiosi ai cenacoli intellettuali catto-fasci, dai talk-show agli approfondimenti degli esperti... un solo coro... un solo grido:
"LA COLPA è VOSTRA"
E allora tumefatte, escoriate, sanguinanti, moriture del suolo italico, italiane e straniere vi è chiaro dove vi trovate?
Avete compreso in quale insospettabile e sorprendente luogo vi trovate?
Siete nell'arena novelle gladiatrici, circondate da leoni, non avete scampo... o vi lasciate sbranare o lottate, o macchiate il terreno col sangue del nemico o col vostro, non avete via d'uscita! e se proprio dovete morire, almeno vendete cara la pelle. Non c'è pietà per voi, non c'è giustizia, non c'è assoluzione... siete colpevoli...
Siete le donne che dicono NO almeno una volta prima di morire. Forse è il primo e l'ultimo che dite. Forse è uno dei tanti... quello fatale. Forse uno dei pochi che avete detto, quello definitivo... E in onore al nostro glorioso passato, alzate in alto le spade e salutate il vostro Imperatore: "Ave patriarchatus, moriturae te salutant!!"

Siamo più della metà della popolazione italiana e ci facciamo ancora rappresentare dagli uomini? Non c'è nessuna reale possibilità di un vero e sostanziale cambiamento senza una massiccia rappresentanza parlamentare femminile non vassalla dei catto-fasci o dei valori patriarcali-borghesi. Le uniche poche donne che sono state lasciate arrivare in parlamento sono sempre sottoposte alle pressioni maschili, soggette ad attenersi alle priorità che loro decidono, costrette a accettare le urgenze politiche da loro stabilite, tra le quali non mi risulta vi siano mai state tematiche specificatamente connesse con le lotte e le rivendicazioni delle donne contro le leggi e la cultura patriarcale. 
Continuare a non avere voce, non avere numero, non avere rappresentanza ci condanna a subire.

Che i centri antiviolenza vengano chiusi, che gli obiettori di coscienza ti neghino il diritto all'aborto, che in nome della pas ti prelevino un figlio fuori scuola per "resettarlo", che gli stupratori continuino ad essere giustificati e poco puniti, che la Cassazione possa decidere che un marito violento "ogni tanto" non è perseguibile, che la Legge possa stabilire che se ti stuprano in uno o otto non c'è differenza, che una sentenza possa affermare che una donna massacrata con 35 coltellate fosse una "dominante" e il suo assassino un "non -crudele", che pubblicità, televisione, giornali continuino a veicolare la cultura della violenza e la mercificazione del corpo femminile, che dai pulpiti religiosi si continui impunemente ad offendere e denigrare le donne, che al prossimo femminicidio ci sia un ennesimo poveretto vittima di raptus, umiliazioni coniugali, depressione ed una ennesima morta ammazzata, che sia solo un numero in più da registrare nella cronaca.

E' questo che vogliamo?
Ancora una volta abbiamo regalato la nostra voce a chi ci reso mute.


Foto di un utente.

Ci sono già le morte ad essere mute. Le donne vive hanno il diritto e il dovere di non esserlo. Lle donne vive devono gridare! La loro voce deve essere un urlogigantesco, possente, che racchiude tutte le grida di chi non c'è più. Deve nascere da sotto terra e salire con un boato dagli inferi al cielo, eruttare come un vulcano, vomitando la rabbia e il dolore che da secoli marchiano la nostra pelle.
(B.SPADA)

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