giovedì 3 marzo 2016

Lettera aperta di Eve Ensler


Sorelle e fratelli di questa meravigliosa terra sofferente,Vi scrivo con il cuore aperto, entusiasta e commossa.Vedo
 immagini di milioni di volti e corpi che ballano, avanzano, si piegano,
 con un’energia che è sacra e militante, profonda e gioiosa, radicale e 
resistente. In voi vedo il desiderio e la volontà di un miliardo di 
anime. Vedo lo splendore dei corpi che spezzano le catene del 
patriarcato, si liberano dalle strazianti violenze del razzismo, da ogni
 distinzione di casta e classe, dagli stupri e violenze fisiche, dalle 
baraccopoli, da ogni esclusione e intimidazione, dal silenzio, dalla 
schiavitù, dalla solitudine devastante e dall’isolamento, dalla 
disperazione economica.Vedo
 i corpi esausti dei profughi che improvvisamente diventano vivi mentre 
incontrano le sorelle che li accolgono per le strade d’Europa. Vedo 
donne rom orgogliose che guidano le danze della Croazia.Vedo
 le ragazze del centro di apprendimento di Kabul che muovono i loro 
corpi al ritmo della protesta, riprendendosi la città e dimenticando gli
 invasori imperialisti e le guerre senza senso. Vedo le donne di 
Tocloban, sopravvissute alle tempeste causate dall’avidità e dal 
saccheggio, che si sollevano in difesa del clima. Vedo i corpi dei 
guerrieri indigeni Lumad che portano la loro manifestazione tribale di 
ribellione nella piazza di Davao City. Vedo che la loro danza è la danza
 delle nostre origini e poiché danzano per non essere cacciati dalle 
loro terre ancestrali, ci riportano a pensare a noi e a proteggere la 
terra.Vedo la danza che non ci 
farà mai dimenticare il movimento “Black Lives Matter”. Quando 
pronunciamo il Suo nome con le nostre voci e nei nostri ricordi, diventa
 impossibile per la polizia uccidere e far scomparire le donne di 
colore. Vedo corpi di donne in sedia a rotelle che non saranno fermati 
dal pregiudizio o dall’indifferenza. Vedo l'insistente e coraggiosa 
danza fluida di persone gay, bisessuali, queer e transgender. Vedo 
centinaia di città in Italia, Indonesia, India, Messico, Germania, e 
nelle Filippine che si sollevano, una dopo l'altra, accendendo fuochi in
 diversi paesi e culture. Vedo la danza inarrestabile dei giovani che si
 rifiutano di ereditare un mondo di odio e crudeltà, la loro danza che 
sa che l'istruzione è un diritto e i loro corpi forti non si 
accontenteranno. Vedo proteste di artisti radicali a Delhi, Dacca, 
Oakland, Atlanta, Santa Fe, San Francisco, Londra e Città del Guatemala,
 sono cantanti, batteristi, poeti, attori, ballerini, artisti hip-hop 
con le loro danze di rottura che aprono nuovi spazi e visioni. Vedo le 
organizzatrici, estremamente generose, e coloro che insegnano e guidano 
le danze sui palcoscenici, nei parchi, nelle sale prova, nelle palestre 
di zumba e yoga, portando nelle case per anziani quella musica che mette
 in moto i piedi e accende la passione di donne centenarie le cui sedie a
 rotelle prendono il volo. Vedo le famiglie in lutto dei lavoratori che 
sono bruciati nelle fabbriche non sicure e sepolti sotto le macerie di 
edifici fatiscenti; vedo lavoratori che marciano e danzano con i pugni 
alzati, abbattendo i cancelli di metallo delle fabbriche, ballando la 
danza della giustizia, della sicurezza e della dignità; e vedo le 
ragazze, le bambine dei quartieri poveri di Tondo dire che siamo di più,
 che non vogliamo più solo la spazzatura e il carbone sporco che 
scaricate davanti alle nostre case e nei nostri polmoni. Vedo le donne e
 le ragazze del Gambia e di tutta l’Africa che si oppongono 
all’infibulazione, ispirando decreti presidenziali e nuove leggi. Sento 
l’energia cosmica di 5000 ragazze e suore gridare con gioia mentre le 
loro uniformi bianche e blu si alzano come ali di uccelli bellissimi che
 le sollevano nei cieli della sorellanza.Vedo
 gli uomini di tutto il mondo, migliaia di uomini che danzano da veri 
uomini, una danza vulnerabile,  altruista,  una danza senza vergogna…Vedo
 il rosso brillante dei palloncini, degli ombrelli e  dei fiori, di 
bandiere e fasce alle braccia trasportati dal vento del nostro futuro. 
Vedo donne infagottate per le strade innevate dell’Austria, del Colorado
 e donne grondanti di sacro sudore in Asia, Africa e Caraibi. Vedo 
bambini con un dito alzato nelle scuole elementari, lungo le strade 
polverose dell’Africa, tra le montagne di Himachal Pradesh, nei licei 
italiani, in quelli di danza austriaci. Li vedo sollevarsi a centinaia 
nelle verdi terre fertili del Congo per porre fine alla violenza contro 
le donne, la terra e la guerra per il saccheggio delle loro risorse.Vedo
 le donne rischiare la vita per insegnare e portare l’istruzione in 
Somalia, in Iran, in piccoli villaggi, e mentre ballano tessono un 
percorso sicuro per coloro che verranno. Vedo la danza quotidiana di un 
gruppo di esuberanti, divertenti, brillanti creativi coordinatori 
globali e organizzatori locali che hanno dato ogni goccia del loro 
sangue e delle loro vite per incoraggiare, unire, promuovere e 
potenziare.Vedo ballare, vedo 
come il terrore che vive nel corpo di un miliardo di persone, il dolore,
 la contrazione, si trasformi improvvisamente in coraggio, diventi 
gioia, si apra, diventi potente nell'alchimia della comunità.Vedo
 noi, un miliardo di noi abbandonare la paura, aver fiducia nella 
generosità,  ascoltarci reciprocamente e seguire nostra madre che guida 
con il cuore i nostri passi mentre stiamo ballando sul suo corpo gentile
 affidandole i nostri corpi che hanno sempre saputo che c’è un altro 
modo, un modo senza dominazione o privazione.Sento
 un’esplosione, non bombe o granate o devastazione capitalistica, ma 
un’esplosione di luce,  una luce carnale, mistica, fisica, un’esplosione
 di fiducia, di amore, di celebrazione e rivoluzione. Ballando la nostra
 danza con il cuore aperto e imparando i passi degli altri, la loro 
strada, le sofferenze e la forza. I nostri corpi stanno aprendo ogni 
barriera. Ci stiamo muovendo, ci stiamo alzando, fino a quando 
riusciremo a spezzare ogni catena e ad andare oltre.Con amore EveQui potete leggere la lettera di Eve in lingua originale  http://www.onebillionrising.org/36744/obr-2016-letter-eve/
Sorelle e fratelli di questa meravigliosa terra sofferente, Vi scrivo con il cuore aperto, entusiasta e commossa.
Vedo immagini di milioni di volti e corpi che ballano, avanzano, si piegano, con un’energia che è sacra e militante, profonda e gioiosa, radicale e resistente. In voi vedo il desiderio e la volontà di un miliardo di anime.
Vedo lo splendore dei corpi che spezzano le catene del patriarcato, si liberano dalle strazianti violenze del razzismo, da ogni distinzione di casta e classe, dagli stupri e violenze fisiche, dalle baraccopoli, da ogni esclusione e intimidazione, dal silenzio, dalla schiavitù, dalla solitudine devastante e dall’isolamento, dalla disperazione economica.
Vedo i corpi esausti dei profughi che improvvisamente diventano vivi mentre incontrano le sorelle che li accolgono per le strade d’Europa. Vedo donne rom orgogliose che guidano le danze della Croazia.
Vedo le ragazze del centro di apprendimento di Kabul che muovono i loro corpi al ritmo della protesta, riprendendosi la città e dimenticando gli invasori imperialisti e le guerre senza senso.
Vedo le donne di Tocloban, sopravvissute alle tempeste causate dall’avidità e dal saccheggio, che si sollevano in difesa del clima.
Vedo i corpi dei guerrieri indigeni Lumad che portano la loro manifestazione tribale di ribellione nella piazza di Davao City.
Vedo che la loro danza è la danza delle nostre origini e poiché danzano per non essere cacciati dalle loro terre ancestrali, ci riportano a pensare a noi e a proteggere la terra.
Vedo la danza che non ci farà mai dimenticare il movimento “Black Lives Matter”. Quando pronunciamo il Suo nome con le nostre voci e nei nostri ricordi, diventa impossibile per la polizia uccidere e far scomparire le donne di colore.
Vedo corpi di donne in sedia a rotelle che non saranno fermati dal pregiudizio o dall’indifferenza.
Vedo l'insistente e coraggiosa danza fluida di persone gay, bisessuali, queer e transgender.
Vedo centinaia di città in Italia, Indonesia, India, Messico, Germania, e nelle Filippine che si sollevano, una dopo l'altra, accendendo fuochi in diversi paesi e culture.
Vedo la danza inarrestabile dei giovani che si rifiutano di ereditare un mondo di odio e crudeltà, la loro danza che sa che l'istruzione è un diritto e i loro corpi forti non si accontenteranno.
Vedo proteste di artisti radicali a Delhi, Dacca, Oakland, Atlanta, Santa Fe, San Francisco, Londra e Città del Guatemala, sono cantanti, batteristi, poeti, attori, ballerini, artisti hip-hop con le loro danze di rottura che aprono nuovi spazi e visioni.
Vedo le organizzatrici, estremamente generose, e coloro che insegnano e guidano le danze sui palcoscenici, nei parchi, nelle sale prova, nelle palestre di zumba e yoga, portando nelle case per anziani quella musica che mette in moto i piedi e accende la passione di donne centenarie le cui sedie a rotelle prendono il volo.
Vedo le famiglie in lutto dei lavoratori che sono bruciati nelle fabbriche non sicure e sepolti sotto le macerie di edifici fatiscenti; vedo lavoratori che marciano e danzano con i pugni alzati, abbattendo i cancelli di metallo delle fabbriche, ballando la danza della giustizia, della sicurezza e della dignità; e vedo le ragazze, le bambine dei quartieri poveri di Tondo dire che siamo di più, che non vogliamo più solo la spazzatura e il carbone sporco che scaricate davanti alle nostre case e nei nostri polmoni.
Vedo le donne e le ragazze del Gambia e di tutta l’Africa che si oppongono all’infibulazione, ispirando decreti presidenziali e nuove leggi. Sento l’energia cosmica di 5000 ragazze e suore gridare con gioia mentre le loro uniformi bianche e blu si alzano come ali di uccelli bellissimi che le sollevano nei cieli della sorellanza.
Vedo gli uomini di tutto il mondo, migliaia di uomini che danzano da veri uomini, una danza vulnerabile,  altruista,  una danza senza vergogna…
Vedo il rosso brillante dei palloncini, degli ombrelli e  dei fiori, di bandiere e fasce alle braccia trasportati dal vento del nostro futuro. Vedo donne infagottate per le strade innevate dell’Austria, del Colorado e donne grondanti di sacro sudore in Asia, Africa e Caraibi. Vedo bambini con un dito alzato nelle scuole elementari, lungo le strade polverose dell’Africa, tra le montagne di Himachal Pradesh, nei licei italiani, in quelli di danza austriaci. Li vedo sollevarsi a centinaia nelle verdi terre fertili del Congo per porre fine alla violenza contro le donne, la terra e la guerra per il saccheggio delle loro risorse.Vedo le donne rischiare la vita per insegnare e portare l’istruzione in Somalia, in Iran, in piccoli villaggi, e mentre ballano tessono un percorso sicuro per coloro che verranno.
Vedo la danza quotidiana di un gruppo di esuberanti, divertenti, brillanti creativi coordinatori globali e organizzatori locali che hanno dato ogni goccia del loro sangue e delle loro vite per incoraggiare, unire, promuovere e potenziare.Vedo ballare, vedo come il terrore che vive nel corpo di un miliardo di persone, il dolore, la contrazione, si trasformi improvvisamente in coraggio, diventi gioia, si apra, diventi potente nell'alchimia della comunità.
Vedo noi, un miliardo di noi abbandonare la paura, aver fiducia nella generosità,  ascoltarci reciprocamente e seguire nostra madre che guida con il cuore i nostri passi mentre stiamo ballando sul suo corpo gentile affidandole i nostri corpi che hanno sempre saputo che c’è un altro modo, un modo senza dominazione o privazione.

Sento un’esplosione, non bombe o granate o devastazione capitalistica, ma un’esplosione di luce,  una luce carnale, mistica, fisica, un’esplosione di fiducia, di amore, di celebrazione e rivoluzione. Ballando la nostra danza con il cuore aperto e imparando i passi degli altri, la loro strada, le sofferenze e la forza. I nostri corpi stanno aprendo ogni barriera.
Ci stiamo muovendo, ci stiamo alzando, fino a quando riusciremo a spezzare ogni catena e ad andare oltre.
Con amore Eve

fonte: OneBillionRisingItalia
QUI potete leggere la lettera di Eve in lingua originale

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