domenica 24 novembre 2013

Honduras: Nobel Women Initiative

Siamo in molti a non sapere quanto duramente in Honduras si sta lottando per il ripristino della democrazia e dei diritti umani. Di seguito, un comunicato di JASS Mesoamerica e un messaggio di alcune donne premio nobel per la pace:
Honduras JASS 2013 elezioni: "Gli elicotteri attraversano di nuovo  il cielo e i militari occupano ogni centimetro della nostra terra. Tutto un popolo che ha resistito per 4 anni alla dittatura militare è pronto a votare e per iniziare una nuova era di ri fondazione. Tuttavia le strade sono ancora spoglie, si torneranno a inondare di una marea di uomini e donne che lottano per la democrazia? torneremo a vivere l'orrore? Continueremo ad essere sommersi nella dittatura? tutto è molto incerto, pero la speranza di una Honduras buona per tutte e tutti è la certezza che accompagna i nostri cuori, oggi, il 24 di novembre come ha fatto in quel 28 giugno. Vi terremo al passo delle informazioni." 
 Daysi Flores 

‪#‎EleccionesHonduras2013‬ MESSAGGIO DELL'INIZIATIVA DELLE DONNE PREMIO NOBEL DELLA PACE (pubblicato oggi - 24.11.2013 - nel periodico di El Heraldo)
Come donne insignite del Premio Nobel della Pace, esprimiamo la nostra preoccupazione per il clima di tensione che ruota intorno al processo elettorale e il nostro interesse per lo sviluppo democratico e conforme al diritto delle prossime elezioni in Honduras.
Dalla la nostra visita al paese nel gennaio del 2012, abbiamo constatato che il paese affronta un contesto di polarizzazione sociale, la violenza e le violazioni dei diritti umani, che si sono venuti ad aggravare a seguito del colpo di Stato del 2009.
Ci preoccupano le recenti aggressioni perpetrate contro le difensori Karla Lara, Berta Oliva, Gilda Rivera, Suypa Martinez, attraverso campagne diffamatorie, così come la criminalizzazione delle difensori del territorio come Berta Caceres, Magdalena Morales e Ethel Corea.
Riconosciamo che il processo elettorale rappresenta una speranza per la restituzione della democrazia e dello stato di diritto, così come per promuovere profondi cambiamenti che superano la disugualianza e la violenza, che hanno un impatto particolare sulle donne.
Apprezziamo le iniziative delle organizzazioni femminili e femministe per osservare e contribuire al buon svolgimento del processo elettorale, come è il caso dell'Osservatorio di Violazione ai Diritti Umani e della Resistenza delle Donne.

Confidiamo che durante il processo elettorale e nei giorni successivi si garantirà il rispetto ai diritti umani, particolarmente delle persone difensori e giornalisti, e delle/degli osservatori internazionali. 


Aggiornamento al 3 marzo 2016: 
 

Purtroppo questo aggiornamento non è una bella notizia perché è stata assassinata Berta Caceres: ecologista e leader del Copinh (Consiglio delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras), che da vent’anni rischiava la vita per difendere l'ambiente in Honduras e gli indigeni Lenca.
Fondato nel 1993, il Copinh raccoglie circa 200 comunità Lenca.
Ha fermato speculazioni minerarie, contribuito alla nascita di aree forestali protette, vigilato sulle violazioni dei diritti umani e promosso processi di autonomia, istituendo scuole, radio comunitarie, centri medici, antiviolenza e di formazione professionale. Un movimento spesso minacciato dagli squadroni della morte al soldo delle imprese (101 gli omicidi di ecoattivisti registrati nel Paese dal 2010 al 2014). Soprattutto dopo il colpo di Stato del 2009, seguito dall’impennata dei mega-progetti idroelettrici e minerari approvati. La vita di Berta è solo un dettaglio nei prezzi che hanno questi progetti.

http://www.theguardian.com/world/2016/mar/03/remembering-berta-caceres-interview-la-esperanza-honduras-human-rights 

Qui una recente sua intervista su Left: http://www.left.it/2016/03/03/honduras-assassinata-berta-caceres-la-leader-degli-indigeni-lintervista-che-ci-aveva-concesso-pochi-mesi-fa/

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