martedì 10 dicembre 2013

Perù: I diritti delle donne

Il 10 dicembre: I diritti delle donne sono diritti umani

L'azione pubblica nel Palazzo di giustizia a chiedere una vita senza violenza dinanzi al Tribunale: ore 17.00

Donne a piedi nudi con candele e gigli simboleggiano solidarietà con tutti coloro che invece di cura e giustizia ricevono l'indifferenza dello stato e della società. Oggi 10 dicembre, per commemorare il giorno mondiale dei diritti umani, vari gruppi della società civile ricordano alle autorità e al pubblico che i diritti delle donne sono diritti umani, al fine di intensificare gli sforzi per sradicare tutte le forme di discriminazione, di cui una delle espressioni principali è la violenza basata sul genere, fino al femminicidio in grado estremo della loro vita.

Gruppi, organizzazioni e attiviste provenienti da diverso orientamento e origine, raggruppate nel collettivo 25 novembre, hanno annunciato che domani alle 17:00 ci sarà un'azione pubblica nella parte anteriore del Palazzo di giustizia per attirare l'attenzione della società sul profondo livello di violenza contro le donne, ragazze e adolescenti.

Foto: PERÚ: Diciembre 10: Los derechos de las mujeres también son derechos humanos

Acción pública en Palacio de Justica en demanda de una vida sin violencia 

Frontis del Poder Judicial: 5.00 pm

Mujeres descalzas con velas y lirios simbolizan solidaridad con todas quienes en vez de atención y justicia encuentran la indiferencia del Estado y la sociedad 

Al conmemorarse mañana 10 de diciembre el Día Mundial de los Derechos Humanos, diversos colectivos de sociedad civil recuerdan a las autoridades y a la opinión pública que los derechos de las mujeres también son derechos humanos, a fin de que se intensifiquen los esfuerzos por erradicar de sus vidas toda forma de discriminación, una de cuyas principales expresiones es la violencia de género que en grado extremo llega al feminicidio.

Grupos, organizaciones y activistas de mujeres de diversa orientación y procedencia, agrupados en el Colectivo 25 de Noviembre, anunciaron que mañana a las 5.00pm realizarán una acción pública en el frontis de Palacio de Justicia para llamar la atención de la sociedad sobre el profundo nivel de violencia contra mujeres, niñas y adolescentes.

“En el Perú un promedio de nueve mujeres son víctimas de feminicidio cada mes mientras que siete de cada diez viven situaciones de control por parte de sus parejas, cuatro de violencia física o sexual y dos son amenazadas con perder la custodia de sus hijas o hijos. El Estado necesita actuar con mayor decisión y asegurar el derecho a una vida libre de violencia que es parte de los derechos humanos”, afirmaron las voceras.

Además de estos datos de la Fiscalía de la Nación y de la Encuesta Demográfica y de Salud Familiar (ENDES 2012), indicaron que según las propias autoridades del Ministerio Público, cada hora se producen 16 denuncias por violencia familiar, cifra que sin embargo es solo una parte de la realidad pues seis de cada 10 víctimas de algún caso de violencia calla por temor a las represalias.

“La violencia contra mujeres de toda edad, origen, orientación sexual y condición económica ocurre no solo en el espacio de la familia, sino también en la escuela, institutos castrenses, la calle, establecimientos de salud, Poder Judicial, medios de comunicación; es un problema presente en los ámbitos privados, públicos y del Estado que debe erradicarse de raíz con medidas no solo de atención y sanción, sino de prevención”, subrayaron las voceras del Colectivo 25.

Los feminicidios, el restringido acceso a los derechos sexuales y reproductivos, la ausencia de justicia frente a las esterilizaciones forzadas así como la violencia sexual en el conflicto armado interno, impunes hasta hoy, constituyen violaciones a los derechos humanos de las mujeres.  Igualmente la discriminación a las mujeres lesbianas, trabajadoras del hogar, mujeres con discapacidad, mujeres viviendo con VIH, indígenas y afrodescendientes quienes no son reconocidas como ciudadanas plenas.

“El Estado tiene la obligación de reconocer la dimensión estructural de la violencia contra las mujeres, diseñar políticas de igualdad y no discriminación de ningún tipo que sean aplicadas eficazmente y destinar el presupuesto necesario para ello”, demandaron.

Voceras: Gladys Galarreta: 975762441 / Liz Meléndez: 975570087

"In il Perù, una media di nove donne su dieci sono vittime di femminicidio ogni mese, mentre sette su dieci avvengono in situazioni abitative attraverso il controllo dei loro partner, quattro di violenza fisica o sessuale e due sono minacciate di perdere la custodia dei loro figli o figlie. Lo stato deve agire in modo più deciso e garantire il diritto ad una vita libera dalla violenza che fa parte dei diritti umani" ha dichiarato il portavoce.

Oltre a questi dati dell'avvocato e l'indagine demografica e di salute della famiglia (Endesa 2012), ha detto che secondo le autorità dell'ufficio del procuratore pubblico, ogni 16 ore, le denunce risultano causate da violenza familiare, che è tuttavia solo una parte della realtà (come se sei di ogni 10 vittime di un caso di violenza tacesse per paura di rappresaglie).

"La violenza contro le donne di ogni età, origine, orientamento sessuale e status economico si verifica non solo nell'area della famiglia, ma anche nella scuola, istituti militari, strada, strutture sanitarie, magistratura, media. È un problema presente nei campi del privato, pubblico e dello stato che deve essere sradicato alla radice con di misure non solo di attenzione e di punizione, ma anche di prevenzione", ha sottolineato il portavoce del collettivo 25 novembre.

Il femminicidio, accesso limitato ai diritti sessuali e riproduttivi, l'assenza di giustizia contro la forzata sterilizzazione come fosse bene la violenza sessuale nel conflitto armato, impunito fino ad oggi, costituisce violazioni dei diritti umani delle donne. Anche le lesbiche sono tacciate di discriminazione, donne che lavorano in casa, le donne con disabilità, donne che vivono con l'HIV, i popoli indigeni e persone di discendenza africana, che non sono riconosciuti come cittadini a pieno titolo.

"Lo stato ha l'obbligo di riconoscere la dimensione strutturale della violenza contro le donne, per la progettazione di politiche di uguaglianza e non discriminazione di qualsiasi genere che vengono applicate in modo efficace, e deve allocare il budget necessario per questo", ha chiesto infine il portavoce.

Bocchini: Gladys Galarreta: 975762441 / Liz Melendez: 975570087

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