mercoledì 6 gennaio 2016

Colonia: quell’assalto sessuale di massa che deve farci riflettere

Scritto da Carlotta Visentin il su


Con diversi giorni di ritardo (chissà perché) emerge sempre con più chiarezza la gravità dell’assalto sessuale di massa (coordinato?) subito a Colonia dalle donne tedesche durante la notte di capodanno.
Da donna la prima cosa che mi viene in mente leggendo i diversi resoconti di quella notte è la consapevolezza del disprezzo mostrato dagli aggressori nei confronti dell’essere donna.
Da quello che si apprende qualche migliaio di persone, verosimilmente immigrati, hanno aggredito decine e decine di donne tedesche in quello che appare un attacco coordinato piuttosto che un susseguirsi di eventi casuali. La cosa non può non preoccupare perché se veramente i fatti di Colonia (come sembra) sono il frutto di qualcosa di studiato a tavolino (coordinati) non si tratterebbe di semplici atti di delinquenza contro le donne, come ne avvengono a migliaia, ma si tratterebbe di un vero e proprio attacco ai nostri valori democratici che hanno tra i loro capisaldi proprio la parità di genere.

Le testimonianze concordano col dire che gli aggressori erano “arabi” e “nord africani” il che mette a dura prova la politica dell’accoglienza implementata negli anni dalla Germania, reiterata e “potenziata” di recente nei confronti dei profughi siriani (che chiaramente non c’entrano nulla nei fatti di Colonia). Soprattutto pone delle domande serie sulla integrazione degli immigrati nella società europea. Se, come sembra, le aggressioni sessuali di Colonia contro le donne sono il frutto di un qualche tipo di coordinamento, il messaggio che ne esce è devastante perché trasforma quegli atti di violenza contro le donne in un attacco ai nostri valori da parte di chi non vi si riconosce.

A preoccupare è anche il fatto che per diversi giorni questo gravissimo attacco alle donne sia stato tenuto nascosto dalle autorità tedesche, probabilmente per evitare che venisse strumentalizzato dai partiti anti-immigrazione, ma il fatto resta e anche se le notizie arrivano stranamente con il contagocce, strumentalizzazione o meno, sembra che a portare l’attacco sessuale contro le donne tedesche siano state proprio bande di immigrati.

E allora occorre aprire una seria riflessione sulla integrazione di queste persone e sulla possibilità che esse possano vivere all’interno delle democrazie europee senza alcun rispetto delle regole e dei Diritti acquisiti.

Non è cercando di nascondere un fatto così grave che si risolve il problema, non è continuando a chiudere gli occhi sul problema della mancata integrazione che si affronta una questione così importante.

E’ finito il tempo delle “porte aperte” a tutti, chi arriva in Europa deve rispettare le nostre regole. Su questo si deve essere intransigenti altrimenti non ci resta che assistere impotenti alla distruzione dell’Europa sognata dai nostri padri.

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