Rivoluzionaria, femminista e “dottora dei poveri”
Nacque a Moskaja, in Crimea, il 9 gennaio del 1853 (o 1857?), da
famiglia ebrea. Nel 1871 all’età di 18 anni si trasferisce a Zurigo per
studiare filosofia dove venne a contatto con movimenti anarchici che
professavano ideali di uguaglianza sociale e di ribellione contro ogni
tipo di autorità costituita.
Fu in seguito costretta dallo Zar a tornare in Russia, dove, insieme ad altri giovani, si unì nella “andata verso il popolo”, ovvero il lavoro nei villaggi a fianco dei contadini per condividerne la misera condizione .
Perseguitata dal regime a Mosca si rifugiò quindi di nuovo in
Svizzera dove conobbe Andrea Costa, leader del movimento insurrezionale
in Romagna, con il quale si trasferì a Parigi. Nel ’78 Anna venne
arrestata ed espulsa dalla Francia; pochi mesi dopo la stessa cosa si
ripeté a Firenze e poi a Milano, sempre con l’accusa di ‘tentato
sovvertimento dell’ordine costituito’.
Con Andrea Costa, dal quale aveva anche avuto una figlia, Anna
condivideva la passione politica, anche se lui era molto più moderato di
lei e non accettava le idee rivoluzionarie di Anna; lui era più
tradizionalista, un uomo che apprezzava la complicità e la
collaborazione della compagna nella vita pubblica, ma che desiderava
anche avere accanto nell’intimità una donna mite e remissiva, cosa
che la Kuliscioff certo non era, vista la sua convinzione sulla
assoluta parità dei sessi, che le impediva di cedere a qualunque
compromesso.
Nel 1878 vennero espulsi entrambi e trovarono rifugio in Italia; Anna
venne però processata a Firenze per aver cospirato con gli anarchici.
Dopo una breve permanenza in Svizzera, nel 1880 Anna raggiunse Costa a Imola, dove diede alla luce la loro figlia Andreina.
Nel 1881 la relazione tra i due terminò e Anna, portando con sé la
figlia Andreina, tornò in Svizzera, dove si iscrisse alla facoltà di
medicina. Quegli anni furono segnati dallo studio e dalla malattia, dato
che a seguito del periodo in carcere a Firenze aveva contratto la
tubercolosi.
Nel 1888 si specializzò in ginecologia, prima a Torino, poi a Padova.
Con la sua tesi scoprì l’origine batterica della febbre puerperale,
aprendo la strada alla scoperta che avrebbe salvato milioni di donne
dalla morte dopo il parto. Si trasferì poi a Milano, dove cominciò ad
esercitare l’attività di medico, recandosi tra l’altro anche nei
quartieri più poveri della città. Dai milanesi venne chiamata la “dottora dei poveri”.
Nel frattempo si era legata sentimentalmente a Filippo Turati e si
era trasferita a Milano, sempre portando con sé la figlia Andreina. Il
salotto della loro casa milanese divenne la redazione di Critica sociale, la rivista del socialismo italiano
L’anno dopo venne arrestata con l’accusa di reati di opinione e di sovversione. Dopo qualche mese venne scarcerata per indulto. Elaborò una legge a tutela del lavoro minorile e femminile che, presentata al Parlamento dal Partito Socialista, venne approvata nel 1902 come legge Carcano, n°242.
Anna, assieme alla sindacalista Maria Goia, ebbe parte attiva anche nella lotta per l’estensione del voto alle donne tanto che, col suo sostegno, nel 1911 nacque il Comitato Socialista per il suffragio femminile.
L’anno successivo, però, una legge di Giolitti sull’istituzione del
Suffragio universale solo maschile, che estese tra l’altro il diritto di
voto anche agli analfabeti che avessero compiuto i trent’anni, continuò
ad escludere le donne dal diritto di voto. Per Anna iniziò un periodo
di scoramento, durante il quale anche il rapporto con Filippo Turati si
incrinò.
Morì a Milano nel 1925. Durante il funerale alcuni fascisti si
scagliarono contro le carrozze del corteo funebre. Fu ed è sepolta nel
Cimitero Monumentale di Milano. In suo onore a Milano è stata costituita
la Fondazione Anna Kuliscioff, che ha una biblioteca di 35.000 volumi e opuscoli tutti dedicati alla storia del Socialismo.
Tra le sue opere:
- Il monopolio dell’uomo: conferenza tenuta nel circolo filologico milanese, Milano, Critica sociale, 1894.
- A. Kuliscioff, F. Turati Il *voto alle donne: polemica in famiglia per la propaganda del suffragio universale in Italia, Milano, Uffici della critica sociale, 1910.
- Proletariato femminile e Partito socialista: relazione al Congresso nazionale socialista 1910, Milano, Critica sociale,1910.
- Donne proletarie, a voi…: per il suffragio femminile, Milano, Società editrice Avanti!, 1913.
- Lettere d’amore a Andrea Costa, 1880-1909, Milano, Feltrinelli, 1976.
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