Il corpo delle donne in tv
LORELLA ZANARDO (1957): sceneggiatrice, docente, consulente organizzativa in tematiche femminili.
Consulente organizzativa, formatrice e docente. Scrive e si occupa di
tematiche inerenti il femminile. Fa parte del Comitato Direttivo di WIN,
organizzazione internazionale di donne professioniste con sede ad Oslo (www.winconference.net),
è speaker apprezzata in convegni internazionali di donne, dove tratta
il tema della conciliazione sostenibile tra vita privata e
professionale.
“IL CORPO DELLE DONNE è il titolo del nostro
documentario di 25′ sull’uso del corpo della donna in tv. Siamo partiti
da un’urgenza. La constatazione che le donne, le donne vere, stiano
scomparendo dalla tv e che siano state sostituite da una
rappresentazione grottesca, volgare e umiliante. La perdita ci è parsa
enorme: la cancellazione dell’identità delle donne sta avvenendo sotto
lo sguardo di tutti ma senza che vi sia un’adeguata reazione, nemmeno da
parte delle donne medesime. Da qui si è fatta strada l’idea di
selezionare le immagini televisive che avessero in comune l’utilizzo
manipolatorio del corpo delle donne per raccontare quanto sta avvenendo
non solo a chi non guarda mai la tv ma specialmente a chi la guarda ma
“non vede”. L’obbiettivo è interrogarci e interrogare sulle ragioni di
questa cancellazione, un vero“pogrom” di cui siamo tutti spettatori
silenziosi. Il lavoro ha poi dato particolare risalto alla cancellazione
dei volti adulti in tv, al ricorso alla chirurgia estetica per
cancellare qualsiasi segno di passaggio del tempo e alle conseguenze
sociali di questa rimozione”.
"Il Corpo delle Donne" (2009) di Lorella Zanardo, Marco Malfi
Chindemi, Cesare Cantù con Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi http://www.youtube.com/watch?v=EBcLjf4tD4E
Dice Lorella sull’uso/abuso del corpo femminile tra i media vecchi e
nuovi: «C’è una sorta di cortocircuito tra televisione e Rete, proprio
sulla tematica del corpo delle donne. Tutto quello che passa in
televisione giornalmente e che riguarda le donne lo ritroviamo quasi
immediatamente su Youtube tagliato con modalità quasi da entomologo –
cioè vengono sezionate le parti di trasmissioni che riguardano belle
ragazze: e ci sono quindi centinaia e centinaia di minuti dove vengono
riproposti in modo ossessivo, per esempio, parti del corpo della tale
soubrette o presentatrice. Non è colpa di un media piuttosto che di un
altro, della televisione o del web: citando una considerazione di Marina
Terragni “sembra quasi che la carne non basti più”. Sembra quasi,
insomma, che il corpo reale non basti più e sia necessario sempre più
cibarsi di immagini».
Ma questo lato voyeuristico non è il solo né il
predominante quanto alle tematiche al femminile, che invece consente la
costruzione di reti e l’attivazione di contatti e scambi: «Ovviamente
prevalgono gli aspetti positivi di Internet: nel nostro caso la capacità
di costruire reti al femminile. Grazie alle possibilità connettive del
web, è stato possibile organizzare convegni e incontri in cui parlare e
confrontarsi di tematiche al femminile, coinvolgendo persone da tutto il
mondo – e continuando a confrontarsi anche durante tutto l’anno,
attraverso il sito, le mail, skype ecc».
CHE DIRE?
(23 Febbraio 2011 da www.ilcorpodelledonne.it)
“Abbiamo presentato il nostro lavoro in Commissione di Vigilanza RAI,
la nostra denuncia sulla rappresentazione delle donne e degli uomini nei
media continua: 3 milioni e mezzo di persone hanno visto il video, il
blog e FB portano avanti una importante opera di innalzamento del
livello di consapevolezza, centinaia d interventi tra scuole
associazioni regioni e comuni ci tengono vicini alle persone.
Chiedetevi perché quelli che si dovevano occupare di media, di critica
dei media, di media e giovani, non hanno mai fatto NULLA, ripetiamo
NULLA di quanto abbiamo attuato noi in meno di 2 anni.
Fuggite a
gambe levate da questa non cultura baronale: tenetevi il cervello aperto
a stimoli esterni, anche stranieri. E imparate da subito che il denaro
serve, eccome, ma esserne schiavi conduce alla morte dell'anima.
Che dirvi? Mi sono chiesta dopo l'incontro di ieri in Commissione di Vigilanza. Cosa vi racconto? I fatti o le mie impressioni?
C'era l'On. Zavoli con due suoi competenti collaboratori, due senatori
del PD, uno del PDL, due rappresentanti RAI e il dott. Marano
vicedirettore RAI. Ho introdotto il nostro lavoro, ho portato fatti,
numeri e possibilità di collaborazione. Abbiamo visto il video. Di base
non è stato detto nulla, proprio nulla. Né una critica feroce nei nostri
confronti, né una prospettiva futura. Poi sono andati tutti a votare.
L'On. Zavoli ci ha fatto i complimenti per il nostro lavoro.
Credo non ne sortirà nulla. La mia impressione è che non gli
interessasse per niente. La mia impressione ora più lucida dopo due anni
di frequentazioni "romane" è che oramai ci siano irrimediabilmente due
modi:
- quello reale formato dalla società civile,
- e quello della politica
che è come un reality dove tutto accade dentro ad un contesto chiuso,
non collegato alla realtà.
Aggiungo una considerazione come donna che
per molti anni si è occupata di gestire organizzazioni: "l'Azienda
Italia" così gestita è fallimentare: la chiusura agli stimoli che
provengono dalla società civile è totale. Non mi riferisco solo al
nostro progetto bensì a tutto ciò che sta avvenendo fuori, nel Paese.
Che fare? Ammetto che l'incontro di ieri ha spaventato anche un osso
duro come mi ritengo di essere. Cosa facciamo? Cosa faccio? Mi rinchiudo
nel privato come la maggioranza degli italiani?
Un'amica ieri
commentando la vergognosa azione di Marcegaglia di cui parleremo a
breve, mi diceva: "occorre portare i figli fuori da qui, occorre andare
via farli crescere fuori". Ammetto che ci ho pensato. Ammetto che ho
paura che non ci siano soluzioni. Ma quando non ci sono soluzioni, io mi
spavento. Perché sono una donna del fare che necessita di obbiettivi e
poi lavora come un mulo.
Ci vorrebbe la politica. Ci vorrebbe
qualcuno con cui unirsi, di cui avere stima. Ci vorrebbe la politica,
vera. Non c'è. I partiti, non ci fidiamo, vero? Qualcuno, ogni tanto si
affaccia... ma...
Alcuni mi dicono: "stai fuori dai partiti, la tua forza è essere fuori dai partiti..."
Ma non basterà, ci vuole una forza immensa a combattere quello che abbiamo lasciato che si incancrenisse per 30 anni.
E devo scrivere qui, con i ragazzini che mi leggono. Non è giusto, non è giusto.
Allora dico così: vale la pena di combattere, vale la pena di
impegnarsi a mandarli via, a casa. Noi adulti facciamo questo. Poi
ragazzi e ragazze il nuovo ce lo direte voi, che noi di idee non ne
abbiamo veramente. Voi le avrete, ne sono certissima, potrei morire per
questa certezza.
Agli adulti e alle adulte qui però devo, proprio
devo essere dura: se venite su questo blog, non basterà più leggere da
casa il post e commentare. Bisogna che vi impegnate fisicamente
concretamente. C'è bisogno di scelte, anche dure. E di accettare il
dissenso di molti, e a questo noi donne non siamo preparate.
MERCOLEDI 2 MARZO 2011 PRESENTIAMO IL DOCUMENTARIO “Il corpo delle donne”al PARLAMENTO EUROPEO.
Se volete venire, ci sono voli low cost per Bruxelles, io sarei felice,
gioiosa di farvi partecipe di questa battaglia per i diritti civili. Il
giorno dopo Bruxelles saremo ancora nelle scuole. A dimostrazione che è
sul territorio che il cambiamento si attuerà. Creiamo ponti tra le
istituzioni, la vita, il web.
Benigni a Sanremo è stato bravo e ci
ha commosso. Che un ritrovato orgoglio di essere italiane e italiani non
si esaurisca davanti ad uno schermo tv”.
“Nuovi occhi per la Tv”- Corso di formazione info@ilcorpodelledonne.net
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