domenica 30 giugno 2013

Il saluto di UDI a Elvira

Condivido questo saluto e ricordo con  > Unione Donne in Italia: Elvira non c‘è più, da stanotte (16.5.2013)

Elvira De Vincenzo è stata fino alla fine una donna dell’UDI e da quando ancora non si chiamava UDI, una di quelle che voleva sempre di più, per tutte le donne.
Nella vita dell’associazione, da Portici “la sua Nazione”, ha avuto sempre la forza di avvertire, di essere critica ed insieme testimone delle condivisioni profonde e senza compromissioni.
Elvira si è guadagnata un posto nella storia, perché letteralmente l’ha fatta in prima linea nelle lotte che contano.
Ha letteralmente scalato il Vesuvio per raggiungere nelle frazioni più remote le donne perché potessero esprimere il loro primo voto.
Nel dopoguerra è stata la figlia ribelle che rivendicava un posto a tutte le figlie ribelli, e dopo le tante guerre contemporanee contro la libertà femminile non ha mai pensato di aver finito il suo lavoro.
I dolori della sua vita personale sono divenuti forza politica, la componente di un lavoro che voleva seriamente, irrinunciabilmente gratuito ed insieme un dovere.
Le lotte per la salute, per l’autodeterminazione, contro la guerra e per la terra le appartenevano e visibilmente, perché Elvira non ha mai vissuto nascosta dietro nessun capo.
Noi l’avremo presente, raccontando l’avventura della sua vita e vivendo con la sua caparbietà.
Ci mancherà
(Il Coordinamento Nazionale dell’UDI)
 e ora... vi invito a leggere uno dei suoi articoli (questo è del 31 agosto 2009):

Riprendiamoci il nostro corpo - di Elvira De Vincenzo

Il corpo è nostro quando lo puliamo, lo curiamo, lo abbelliamo, lo copriamo con vestiti che soddisfano il nostro senso del bello ...
Il corpo è nostro quando lo puliamo, lo curiamo, lo abbelliamo, lo copriamo con vestiti che soddisfano il nostro senso del bello, lo doniamo con amore, lo mortifichiamo con scelte tremendamente dolorose, lo trascuriamo per aiutare chi ha bisogno di noi. Ma non è più nostro quando non lo rispettiamo, non lo facciamo rispettare, quando lasciamo che si usi e getti, quando lo riteniamo un valore solo se è giovane e bello, quando viviamo la vecchiaia come una grande mortificazione.
Riprendiamoci il nostro corpo, la conquistata autodeterminazione, la nostra libera e non condizionata scelta di vita, la nostra dignità mortificata.
Appuntamento a settembre… in prima fila Mafai, Maraini, De Gregorio, Bindi, Codrignani, Turco, Binetti, Alessandra Mussolini, Prestigiacomo, le donne del Governo Vecchio, dell’UDI, e di tante associazioni femminili e centri per le donne, contro la violenza, assistenza legale, donne dei Sindacati. Donne il cui parere è influente, Partiti che credono di essere dalla parte delle donne, giornali, televisioni perché non le invitiamo ad un appuntamento in piazza? Internet non basta, purtroppo sono invalida, non posso muovermi, ma usando modi vecchi di propaganda (fatica) e modi nuovi certamente le donne risponderanno all’appello.

Mie considerazioni: il sesso uomini e donne possono viverlo come vogliono nel loro letto, ma, adescare le minorenni, per dar sfogo alla libidine di anziani paganti, deve rimanere un reato, avviarle alla prostituzione mercificata è reato, usare la posizione pubblica o luoghi pubblici come pressione d’autorità sulle donne e spesso in condizioni di particolare debolezza, non si tratta di essere poco prudente, è mettere a rischio l’incolumità dello Stato. 
Cercare di difendere l’indifendibile, rivelando che anche altri personaggi famosi vanno a puttane, non ce ne frega. 
La gravità del caso italiano è che l’intreccio (del colore politico non importa, chi sbaglia paga) con candidature alle più alte istituzioni, con spaccio di droga, con comportamenti compromettenti e dannosi per noi cittadini innocenti che ci fa pagare un prezzo troppo alto per la difesa della nostra dignità di donne, di italiani.
Fatemi ancora sperare, sono stata sempre presente ovunque si manifestasse per la difesa delle donne, quanti cortei, assemblee. Nessuno lotterà al nostro posto.
Elvira De Vincenzo, Portici

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